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Sogni

Sogni

Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita.

W. Shakespeare La Tempesta
(Prospero: atto IV, scena I)

Affronto il tema dell’uso clinico dei sogni, quello che viene chiamato lavorare con il sogno, ovvero la capacità analitica di essere in oscillazione costante tra investigazione e rêverie nell’analisi del sogno.
Si parte dalla Traumdeutung, cercando di sottolineare il pensiero originale freudiano e gli sviluppi e le aperture successive nell’evoluzione del pensiero psicoanalitico, fino ad arrivare alla teorizzazione Bioniana del sogno come esperienza emotiva nella quale è il materiale conscio ad essere trasformato in materiale onirico, con spostamento dell’attenzione dell’analista dai contenuti del sogno a ciò che lo ha generato.
Fin dai tempi antichi l’esperienza onirica è stata vista come una vicenda particolare, alla quale si cercava di attribuire un significato nascosto che andava al di là del suo significato manifesto. Il sogno si presenta da subito come il ricettacolo di significati inconsci, i quali sono portatori di un messaggio, che deve essere decifrato. Si tratta di un messaggio / presagio, qualcosa che deve accadere e del quale il sogno è in grado di dare una sua prefigurazione. Come dice Freud: “L’opinione popolare sembra ferma alla credenza che nonostante tutto il sogno abbia un senso e questo senso sia in rapporto con l’annuncio del futuro.” (1900, pp. 6) Anche nella letteratura psicoanalitica rimangono tracce di queste aspettative divinatorie del sogno.

Nel 1932 in ”Introduzione alla Psicoanalisi, (nuova serie di lezioni)” (pp. 123) Freud ribadisce come :
“Nella storia della psicoanalisi la teoria dei sogni occupa uno spazio particolare, indica una svolta: con essa la psicoanalisi ha compiuto il passaggio dal procedimento psicoterapeutico a quello di psicologia del profondo.”
Questa affermazione non può essere considerata come sorprendente. E’ lo studio dei sogni come fenomeno universale che ha aperto la comprensione del settore universale del pensiero del sogno e del linguaggio dei sogni che va ben al di là del sogno notturno. Freud cambiò di poco la sua teoria dei sogni, nel corso della sua vita, a differenza di quanto fece con quasi tute le sue altre teorizzazioni.
Io do sempre particolare rilevanza a come la Traumdeutung apra e sviluppi quello che poi sarà il modello fondamentale della teoria psicoanalitica dell’interpretazione, e cioè che interpretare un evento significa assegnare a esso un significato, attraverso un particolare metodo, che consiste soprattutto nelle libere associazioni e nell’attenzione fluttuante.

Nella discussione dei testi onirici, sarà data particolare importanza al riconoscimento dei meccanismi fondamentali usati nel lavoro onirico, tra i principali concetti della teoria freudiana:
1) Il sogno in genere è legato ad un evento accaduto di giorno, quello che Freud chiama “il residuo diurno”
2) Un sogno viene prodotto da quello che Freud chiama “lavoro onirico”. Il lavoro onirico converte il pensiero latente del sogno inaccettabile all’Io anche in una condizione di sonno , in un contesto di sogno manifesto.
3) Il lavoro psichico è spinto a soddisfare i desideri inaccettabili e conflittuali travestendoli e si evolve in una particolare forma di espressione, Il linguaggio onirico.
4) Il linguaggio onirico si costruisce e si esprime con meccanismi come
a) la sovradeterminazione o condensazione
b) lo spostamento
c) la rappresentazione o drammatizzazione (L’elaborazione secondaria)

Psichiatra, psicoanalista, membro ordinario con funzioni di training della Società Psicoanalitica Italiana. Lavora da molti anni nel campo delle patologie dell’alimentazione ed è autrice di alcuni lavori sui problemi relativi a tali disturbi. È docente alla Scuola di Specializzazione di Psicoterapia di Gruppo (IPPG)

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